Auditoire de Calvin

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Auditoire de Calvin nuovo organo - foto Natale GIANDOMENICO

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mercoledì 13 agosto 2014

Meditazione Biblica del pastore valdese Giuseppe Ficara



di Giuseppe Ficara
«Nel nome mio scacceranno i demòni; parleranno in lingue nuove;   
prenderanno in mano dei serpenti; imporranno le mani agli ammalati ed essi guariranno»

Gesù affida ai suoi discepoli la missione di andare ad annunciare la buona notizia dell’amore di Dio. A loro fa una promessa: essi saranno accompagnati da segni.
Cacceranno i demòni è il segno della liberazione da forze oscure che opprimo l’anima e lo spirito, liberazione da una vita di alienazione e di paura del mondo, dall’impossibilità di essere se stessi. Alle volte ci si sente appartenere ad altri, a vivere, a vestirsi, a comprare secondo schemi culturali e sociali obbliganti, ci si sente costretti a recitare per paura o per costrizione. Talvolta ci sentiamo vittime dell’economia, del potere, del denaro. La liberazione dai demòni è il segno che ci restituisce a noi stessi, perché ciascuno di noi non può che appartenere a Dio soltanto.
Parleranno in lingue nuove è il segno della capacità che ci è donata di relazionarci con il prossimo, di parlare di Dio e di comprendere; la Parola di Dio parla la lingua di tutti, lo Spirito la rende comprensibile, chiara, accogliente.
Prenderanno in mano i serpenti significa che possiamo non avere paura di ciò che può farci del male; noi preferiamo che tante cose stiano lontane da noi perché ci fanno paura; la Parola di Dio ci libera dalla paura, ci permette di affrontare e prendere in mano i nostri serpenti.
Imporranno le mani sui malati ed essi guariranno. Il segno delle guarigioni è la capacità di dare fiducia in un mondo in cui diffidare di tutti è la regola; è la capacità di offrire un luogo di riparo e di protezione alle persone attorno a noi, di stendere su di loro le mani perché le proteggano e di accettarle con tutta la loro esistenza.


lunedì 11 agosto 2014


Lodate il Signore, voi nazioni tutte! Celebratelo, voi tutti i popoli!
Salmi 117,1

domenica 10 agosto 2014


Comportatevi come figli di luce, poiché il frutto della luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità
Efesini 5,8-9

sabato 9 agosto 2014

Per la storia della festa valdese del 15 agosto

«Una festa disciplinata». Storia della festa valdese del 15 agosto

Ogni anno la Commissione esecutiva del I Distretto delle chiese valdesi e metodiste, corrispondente al territorio delle Valli valdesi (provincia di Torino), organizza, in collaborazione con una delle chiese locali, una riunione all’aperto il giorno del 15 agosto.

Si tratta di una festa a carattere popolare, che al di là del momento di culto e degli interventi legati a temi diversi è caratterizzata soprattutto dall’atmosfera di incontro, scambio di notizie, in un clima di fraternità che si manifesta a vari livelli.
L'incontro trae origine dalla situazione di segregazione imposta ai valdesi dalle leggi del Regno di Sardegna anteriori al 1848. Nella giornata del 15 agosto, dedicata all'assunzione di Maria e giorno festivo nel regno sabaudo, ogni attività lavorativa era vietata e il divieto si estendeva anche ai sudditi di religione valdese.
Per utilizzare in modo evangelico una festività loro imposta, i valdesi decisero di radunarsi per un momento di culto e di edificazione spirituale. Il loro 15 agosto risultava così essere una contro festività del culto mariano.
Sulle origini e gli sviluppi di questa festa si veda la pubblicazione di Bruno Bellion, "«Una festa disciplinata». Storia della festa valdese del 15 agosto" (ed. Claudiana, collana opuscoli del 17 febbraio della Società di Studi Valdesi) nella quale sono ricostruite le vicende storiche nell’arco di più di un secolo e mezzo, analizzandone i luoghi di ritrovo, gli argomenti trattati, gli anni particolarmente significativi (gli anniversari storici), gli ospiti e le iniziative di contorno.
Dall’esame delle linee di continuità e dei cambiamenti, emerge uno spaccato della vita ecclesiastica e culturale dei valdesi delle Valli dall’Ottocento ai giorni nostri.

                                                          tratto da: www.chiesavaldese.org

venerdì 8 agosto 2014


15 agosto: festa tradizionale ma sempre nuova



Il fatto che una delle feste tradizionali delle comunità valdesi abbia luogo il 15 agosto, giorno dell'assunzione di Maria sorprende tenendo conto dell'assenza, nel loro ambito, di culto mariano. La giornata risale agli inizi dell'Ottocento quando la legge del Regno di Sardegna vietava in quella giornata ai sudditi valdesi ogni attività lavorativa. I valdesi utilizzarono la festività imposta per una giornata di incontro e di edificazione.
Quest'anno l'appuntamento, organizzato dalla commissione esecutiva del I distretto (Valli valdesi), si svolge a Cantalupa, con la collaborazione della chiesa valdese di Pinerolo. Dopo il culto, presieduto dal pastore Gianni Genre, il moderatore della Tavola valdese, Eugenio Bernardini, rivolgerà ai presenti un breve messaggio. Nel pomeriggio è previsto un ricordo dei 30 anni dalla firma dell'Intesa stipulata con lo Stato italiano. Ne parleranno il pastore Giorgio Bouchard e Valdo Spini. Gli interventi musicali saranno affidati alla cantautrice Valeria Tron.