Auditoire de Calvin

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Auditoire de Calvin nuovo organo - foto Natale GIANDOMENICO

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giovedì 10 luglio 2014

Giovanni Calvino un esule per motivi di fede

piccola recensione di Maurizio Abbà
Christoph Strohm, Giovanni Calvino (Universale Paperbacks 662), 
il Mulino, Bologna, 2014, pp. 153;
traduzione di Marco Cupellaro

Significativamente ecco un libro sul riformatore ginevrino, in traduzione italiana.
La casa editrice bolognese il Mulino ha, com'è noto, nella sua storia una tradizione importante e consistente di titoli prestigiosi nell'ambito delle scienze religiose e della storia del pensiero cristiano.
Il libro di Strohm è un sintetico percorso attraverso alcune tappe fondamentali della vita di Calvino.

«L'impegno riformatore di Calvino iniziò con la fuga dalle persecuzioni, ed egli rimase per tutta la vita un esule per motivi di fede» (p. 124).


Da questa visuale suggerita dall'autore si possono cogliere più nitidamente alcuni aspetti del pensiero calviniano.
Essendo stato esule per motivi di fede Calvino sarà di aiuto a chi era profugo, per motivi di fede, dalla Francia e da altri paesi, Italia compresa.
Strohm ripercorre il pensiero e l'opera di Calvino che hanno suscitato tante adesioni e molte contrarietà nella sua epoca e successivamente.

L'autore cerca lodevolmente di evitare sia i percorsi agiografici sia le caricature negative  basate su pregiudizi privi di fondamento affibbiati dalle parti avverse a Calvino. 
Giustamente l'equilibrio è ingrediente necessario della saggezza storica e nell'affrontare una figura che è stata controversa come quella di Calvino ne occorre davvero molto e sovente Christoph Strohm ci è riuscito, ma forse ne occorre di più,
ad esempio (pp. 123-124):

"L'azione dell'uomo, così come le forme istituzionali della vita ecclesiastica, dovevano orientarsi su norme religiose o principi di fede di presunta origine biblica. 
Non c'era praticamente spazio per decisioni di coscienza individuale sulla condotta di vita.
Le conseguenze di ciò, e della lotta per la purezza e l'unità della dottrina alimentata in Calvino da un senso costante di minaccia, potevano anche consistere nel promuovere l'intolleranza delle menti. Ciò poteva a maggior ragione accadere quando ci si identificava, come nel caso di Calvino, con le figure dei padri dell'Antico Testamento.




Da questa considerazioni sembrerebbe trasparire un collegamento diretto, univoco e inevitabile tra Antico Testamento e intolleranza. Si tratterebbe di un luogo fuorviante che non dovrebbe avere più spazio nella ricerca storica e neppure nella teologia cristiana. Bisogna invece evidenziare come l'Antico Testamento: è la radice ed è la base della fede cristiana. - Certamente i testi religiosi possono essere purtroppo vittime delle interpretazioni dei fondamentalismi, ma non vi è automatismo. L'Antico Testamento è nella carta fondante dei movimenti per la liberazione degli oppressi basti pensare al libro biblico dell'Esodo chiave di lettura della Bibbia Ebraica (l'Antico Testamento dei Cristiani) come ha accompagnato tante lotte di liberazione nei secoli (si pensi, nell'età moderna più vicina, ai Negro Spirituals). 
Per Calvino l'Antico Testamento è, come per i cristiani di oggi e di sempre: il riferimento alla Bibbia che Gesù leggeva, commentava e praticava!

- Bisogna rilevare come Strohm inquadri appropriatamente l'impegno riformatore di Calvino su diversi versanti:

"Oltre alla disciplina ecclesiastica e alla salvaguardia della vera e unica dottrina, il terzo ambito di riorganizzazione cui Calvino dedicò particolare attenzione in questi anni fu l'istruzione dei bambini e degli adolescenti." (p. 71).

- Per chi si colloca nel solco del cristianesimo-protestante può fare questa considerazione: Calvino, autore dell'Istituzione della religione cristiana, ha cercato, e in parte ci è riuscito, di dare forma e spazio alla Chiesa Riformata, ma come si sa la Chiesa Riformata è costitutivamente e incessantemente da riformare e quindi si tratta di un compito che prosegue con Calvino ma anche oltre Calvino.
Il libro di Strohm, per molti versi (anche se non completamente come si è già notato) è un piccolo ma valido ausilio per delineare culturalmente il pensiero di Calvino nel suo ambito storico.

Si può notare inoltre come Calvino, con tutta la fragilità umana e gli errori che ha commesso, ha voluto rendere gloria a Dio e soltanto a Dio.



"Come potremmo disonorare maggiormente Dio, se non pretendendo di racchiudere la sua grandezza e potenza nei nostri sensi?


È peggio che se un uomo volesse stringere nel pugno il mare e la terra e volesse tenerli tra due dita. 
È questa una temerarietà ancora maggiore, poiché cielo e terra non sono grandi come la giustizia, la forza, la sapienza e la bontà che dimorano in Dio, e non ne sono che piccole tracce." 
(CO 15,722 ss.; Schwarz 2,793 ss. riportato da Strohm, p. 127).




L'autore del libro:
Christoph Strohm insegna Storia della Riforma e Storia della Chiesa in età moderna nella Ruprecht-Karls-Universität di Heidelberg. Fra i suoi libri più recenti: «Calvinismus und Recht» (2008) e «Die Kirchen in dritten Reich» (2011).


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Giovanni Calvino 
(Noyon, Sabato 10 luglio 1509 - Ginevra, mercoledì 27 maggio 1564)

Le pubblicazioni in italiano sul riformatore ginevrino non si può dire che abbondino.
In anni recenti però vi sono alcuni testi di rilievo che si presentano solidi e documentati.
In particolare:
per una prima introduzione al pensiero di Giovanni Calvino:
- Paolo RICCA, Giovanni Calvino L'altra Riforma, a cura di Gabriella Caramore, (Uomini e Profeti 23), Morcelliana, Brescia, 2009.
- Giorgio TOURN, Giovanni Calvino Il riformatore di Ginevra, (Piccola Collana Moderna Serie storica 113, Claudiana, Torino, 2005, 2009 Seconda edizione ampliata.
dello stesso autore era già apparso:
- Giorgio TOURN, Calvino e la Riforma a Ginevra, (I testimoni - 2), Claudiana, Torino, 1965.

e le biografie:
- Alister E. McGRATH, Giovanni Calvino il Riformatore e la sua influenza sulla cultura occidentale, (Studi Storici Ritrattii)Claudiana, Torino, 1991, 2002, 2009, Terza edizione con una bibliografia in lingua italiana aggiornata, edizione italiana a cura di Domenico Tomasetto.

- William J. BOUWSMA, Giovanni Calvino, (Collezione Storica), Laterza, Roma-Bari, 1992, traduzione di Aldo Comba.

Sulla teologia di Calvino una valida introduzione è:

- Eberhard BUSCH, La teologia di Giovanni Calvino, (Piccola biblioteca teologica 91), Claudiana, Torino, 2008, traduzione di Valerio Corsani.

Sulla teologia dell'esilio in Calvino (in francese):
- Jean Calvin l'exilé: une théologie de l'exil dans l'œuvre du Réformateur
par Max Engammare in: "Dimensioni e problemi della ricerca storica", 
Rivista del Dipartimento di Storia, Culture, Religioni della Sapienza Università di Roma,
n. 2/2010, Giovanni Calvino e il calvinismo a cura di Laura Ronchi De Michelis e Lothar Vogel,
Carocci editore; 
presenta diversi saggi in italiano, francese, inglese su: Calvino, il calvinismo e la sua eredità teologica, sociale e politica.



Oggi il blog ginevravaldese.blogspot.it compie un anno.
Un piccolo spazio che vuol essere di riflessione e ricerca per una spiritualità protestante.


                                                                                                                              Maurizio Abbà